Come citare le opere nelle note a pié di pagina

Spesso al correttore di bozze capita di dover verificare la correttezza delle citazioni bibliografiche, soprattutto se sta lavorando alla correzione di un testo specialistico che, per sua natura, presenta un numero davvero consistente di riferimenti ad altri testi specialistici. Tuttavia, nella necessità di destreggiarsi con le citazioni bibliografiche s’imbattono anche molti laureandi e dottorandi in procinto di redigere la tesi triennale, magistrale o dottorale.

Per questo motivo abbiamo pensato di condividere con i nostri lettori alcune regole per la corretta stesura delle citazioni bibliografiche nelle note a piè di pagina, riportando anche una serie di esempi per chiarire ulteriormente le norme redazionali. Cominciamo!

Innanzitutto, le note devono avere una numerazione progressiva che ricominci da 1 ad ogni nuovo capitolo del libro o della tesi (quivi spieghiamo dettagliatamente come fare). Gli esponenti delle note vanno inseriti prima dei segni d’interpunzione, a eccezione del punto esclamativo e di quello interrogativo. Tutte le note a piè di pagina devono chiudersi sempre con il punto fermo.

Per i riferimenti bibliografici bisogna attenersi sempre a quanto riportato sul frontespizio del volume consultato. La struttura delle citazioni bibliografiche dev’essere la seguente:

  • Autore (nome puntato e cognome);
  • virgola
  • Titolo (ed eventuale sottotitolo separati dal punto), sempre in corsivo;
  • virgola
  • Eventuali altre informazioni essenziali (a cura di…, prefazione di…, Atti del convegno di…, numero complessivo di volumi, ecc.);
  • virgola
  • Editore (evitare di indicare la collana);
  • virgola
  • Città;
  • Anno di pubblicazione;
  • virgola
  • Eventuale indicazione di volume e tomo;
  • virgola
  • Pagine (da abbreviare con p. e pp. e non con pag. e pagg.);

Esempi

I. Calvino, Perché leggere i classici, A. Mondadori, Milano 1991, p. 298.

G. Ferroni, A. Quondam, La locuzione artificiosa. Teoria ed esperienza della lirica a Napoli nell’età del Manierismo, Bulzoni, Roma 1973, p. 33.

F. Petrarca, Canzoniere,a cura di M. Santagata, A. Mondadori, Milano 2001, p. 44.

Citare volumi miscellanei

Per volumi miscellanei (in cui siano raccolti, ad esempio, saggi di diversi autori o Atti di Convegni), la sigla AA.VV. (Autori Varî) andrà riportata solo quando non vi siano uno o più curatori (a cura di…).

Esempi

L’italiano nelle regioni. Lingua nazionale e identità regionali, a cura di F. Bruni, Utet, Torino 1992.

AA.VV., La civile letteratura. Studi sull’Ottocento e il Novecento offerti ad Antonio Palermo, 2 voll., Liguori, Napoli 2002.

AA.VV., Storia e teoria dell’interpunzione, Atti del Convegno Internazionale di Firenze, 19-21 maggio 1988, Bulzoni, Roma 1992.

Citare un saggio apparso in volume

Il procedimento è il seguente: N. Cognome, Titolo del saggio, in N. Cognome (Id., se si tratta dello stesso autore), Titolo del Volume, Editore, Città Anno, gli estremi delle pagine separati dal trattino; qualora si debba indicare anche una pagina specifica in questo intervallo, inserire il numero relativo dopo di due punti.

Esempi

A. Palermo, Il ‘test’ di De Sanctis, in Id., Letteratura e Contemporaneità, Liguori, Napoli 1985, pp. 1-56.

D. Romei, La punteggiatura nell’uso editoriale cinquecentesco: Ludovico degli Arrighi e la disputa ortografica del 1524-1525, in AA. VV., Storia e teoria dell’interpunzione, Atti del Convegno Internazionale di Firenze, 19-21 maggio 1988, Bulzoni, Roma 1992, pp. 111-189: 151.

Ciò vale anche per le citazioni dalle grandi opere storiche e storico-letterarie e dai lessici, dalle enciclopedie e dai dizionari, avendo cura di specificare l’autore e il titolo del saggio o della voce consultati, il direttore (dir.) o i curatori (a cura di) dell’intera opera, il volume, l’eventuale tomo e il loro specifico anno di pubblicazione.

Esempi

A. Palermo, Mezzo secolo di letteratura a Napoli, inStoria e civlità letteraria italiana, dir. G. Bàrberi Squarotti, vol. V.Il secondo Ottocento e il Novecento, Utet, Torino 1994, tomo I, pp. 193-244.

G. Parenti, Caracciolo Giulio Cesare, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 19, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, Roma 1976, pp. 394-97.

Citare articoli in riviste

La procedura è la seguente: N. Cognome, Titolo dell’articolo, in «Titolo della rivista», annata (in cifre romane), numero del fascicolo (in cifre arabe), mese (eventuale), anno, pagine.

Esempi

C. Dionisotti, Appunti sulle rime del Sannazaro, in «Giornale storico della letteratura italiana», CXL, 430, 1963, pp. 161-211.

Citare articoli apparsi su quotidiani

La procedura è la seguente: N. Cognome, Titolo dell’articolo, in «Titolo del quotidiano», annata e numero (possibilmente), data completa (obbligatoria), pagine.

Esempi

F. Mastriani, Teatri, in «La Domenica», II, 9, 6 gennaio 1867, p. 70.F. Durante, Spaccanapoli 40 anni fa. Nascita di uno scrittore, in «Il Mattino», 22 novembre 1986, p. 17.

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